giovedì 18 settembre 2014

TASI : conosciamola meglio.

Tasi, conosciamola meglio.

Il nuovo tributo per i servizi indivisibili (TASI) è stato istituito a decorrere dal 1° gennaio 2014 dalla legge 27.12.2013, n. 147 (legge di stabilità 2014) ed ha per presupposto il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di fabbricati, compresa l’abitazione principale, come definiti ai fini dell’imposta IMU, e di aree edificabili, ad eccezione, in ogni caso, dei terreni agricoli.
Per servizi indivisibili si intendono l'ordine pubblico e la sicurezza, l'urbanistica e l'assetto del territorio, la tutela, la valorizzazione e il recupero ambientale, viabilità e infrastrutture stradali, protezione civile e altro. E' quindi una imposta che va versata ai comuni, i quali hanno l'obbligo di deliberare le relative aliquote di applicazione.
In linea generale colpisce gli immobili adibiti ad abitazione principale, le seconde e più abitazioni sono già soggette al pagamento dell' I.M.U., appartenenti alle categorie catastali A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7 e massimo una pertinenza per ciascuna categoria catastale C/2, C/6 e C/7 nei quali il soggetto passivo ( contribuente obbligato ) ed il suo nucleo familiare dimorano e hanno residenza anagrafica.
Per le abitazioni appartenenti alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 la TASI non è dovuta in quanto già soggette a I.M.U.
Gli altri immobili soggetti al contributo della TASI sono:
- abitazioni possedute a titolo di proprietà o usufrutto da anziani o disabili, residenti in istituti di ricovero o sanitario a seguito di ricovero permanente, a condizione che la stessa non sia locata;
- casa coniugale assegnata al coniuge a seguito di provvedimento di separazione legale, annullamento o scioglimento degli effetti civili di matrimonio;
- abitazione posseduta a titolo di proprietà o di diritto reale di godimento da personale in servizio permanente appartenente alle Forze Armate, alle Forze di polizia ad ordinamento militare e civile, al Corpo nazionale dei vigili del fuoco, che non vi risieda anagraficamente e non vi dimori abitualmente, a condizione che la stessa non risulti locata;
- unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa adibite ad abitazione principale dei soci assegnatari e relative pertinenze nella misura massima di una pertinenza per ciascuna categoria catastale C/2, C/6 e C/7 per ciascuna unità abitativa;
- fabbricati costruiti e destinati dalle imprese costruttrici alla vendita, fintanto che permanga tale destinazione e non siano in ogni caso locati;
- fabbricati rurali ad uso strumentale di cui al comma 8 dell’articolo 13 del del D.L. 201/2011. In questo caso il pagamento è dovuto non solo dai proprietari e dai titolari di diritto reale di godimento (abitazione, usufrutto, uso, superficie ed enfiteusi) nella misura del 90%, ma anche da eventuali occupanti a qualsiasi titolo (ad esempio affittuario o comodatario) nella misura del 10%.

Come si calcola.


Si parte dalla rendita catastale, come per l' I.M.U., il dato si trova sull'atto di proprietà o consultando gratuitamente il servizio online di visure catastali dell'Agenzia delle Entrate.
La rendita catastale va poi rivalutata del 5% ed infine applicato il moltiplicatore 160 o altro moltiplicatore a seconda della tipologia dell'immobile. Si ottiene così la base imponibile.

Base Imponibile = Rendita catastale x 0,05 x 160 ( o altro moltiplicatore ).



venerdì 5 settembre 2014

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martedì 2 settembre 2014

Usare bene la lavastoviglie.

Meno consumi con un uso intelligente della lavastoviglie.


L'uso degli elettrodomestici incide per 3/4 sui consumi elettrici con conseguenza di bollette elettriche di importi alti. Una constatazione questa che ci induce ad avere la massima attenzione sugli acquisti degli elettrodomestici e un uso controllato di quelli che si possiedono. Questo ci permetterà di avere un taglio dei costi della bolletta elettrica. Se dovete acquistare una lavastoviglie nuova, fate attenzione alla classe energetica, Classe A+ o maggiore ma, non solo, anche l'efficienza del lavaggio, il consumo di acqua, la rumorosità e il carico di lavaggio. Tutte queste informazioni sono riportate sulla etichetta di ogni elettrodomestico. A volte si pensa che spendere meno nell'acquisto si faccia un vero affare ma si compra un prodotto di prestazioni inferiori. Un acquisto con prezzo maggiore di una lavastoviglie più efficiente e di maggiori prestazioni, dal punto di vista energetico, si ammortizza in pochissimo tempo, grazie ai bassi consumi di energia elettrica.
Oltre all'acquisto di una buona ed efficiente lavastoviglie, occorre anche utilizzarla bene per un buon risparmio non solo di energia elettrica ma, anche di acqua.

Ecco alcuni consigli per usare bene la lavastoviglie e contenere i consumi.
Una buona regola, prima di fare il carico delle stoviglie da lavare, è di eliminare i residui del cibo sotto l'acqua corrente o meglio con un foglio di carta usa e getta. Questo eviterà i cattivi odori e di avviare la lavastoviglie solo a pieno carico. Non sprecate sapone, acqua e energia elettrica solo per poche stoviglie.
Non esagerare con la quantità di detersivo, non migliora la qualità del pulito ed inoltre essendo prodotti inquinanti danneggiano l'ambiente.
Regolate la temperatura di lavaggio sui 45° C che sono sufficienti per un lavaggio adeguato, temperature maggiori rappresentano inutili sprechi di energia elettrica e danneggiano le stoviglie.
Evitate il prelavaggio e scegliete programmi più rapidi che vi consentono di risparmiare fino al 50% di energia elettrica, rispetto a programmi più lunghi.
Se possibile azionate la lavastoviglie durante le ore notturne o di minore costo dell'energia elettrica.
Importante per una buona efficienza è effettuare il lavaggio della lavastoviglie, con prodotti appositi, almeno 3 o 4 volte l'anno. Questo vi permetterà di avere una buona qualità di lavaggio e una lunga vita alla lavastoviglie.
Se in casa siete in due o tre persone, lavate a mano le poche stoviglie, non usate la lavastoviglie, questo vi porterà un risparmio doppio di energia elettrica e acqua.