domenica 7 ottobre 2018

Il Direttore dei Lavori é sempre responsabile

La Corte di Cassazione con la sentenza 33387/2018 ha affermato  che il direttore dei lavori è sempre responsabile degli abusi edilizi commessi nel cantiere da lui diretto, qualora vengano eseguite opere edilizie in assenza ed in totale difformità dal permesso edilizio.
Il direttore dei lavori rappresenta una posizione di garanzia per il rispetto della normativa urbanistica ed edilizia, pertanto è responsabile dal punto di vista penale della corretta esecuzione delle opere rispetto al permesso edilizio; in caso contrario deve comunicarlo al dirigente o al responsabile o addirittura rinunciare all’incarico.
Il caso esaminato riguarda il ricorso presentato da un geometra avverso alla sentenza con cui era stato ritenuto responsabile nella qualità di progettista e direttore dei lavori di opere in difformità rispetto al progetto. Si tratta di opere abusive in assenza del permesso edilizio e in parte in totale difformità con cui i proprietari avevano edificato due fabbricati.
Dopo un lungo iter giudiziario, i giudici di Cassazione confermano la pronuncia della Corte di Appello di Lecce e del giudice di prime cure: il geometra è responsabile in quanto, nella qualità di progettista e direttore dei lavori, non ha ottemperato agli obblighi di controllo, denuncia e di dimissione dall’incarico previsti dall’art. 29 del dpr 380/2001.
E’ condannato, quindi, alla pena di 2 mesi di arresto e a 6.000 euro di ammenda per l’esecuzione dei lavori in totale difformità o assenza del permesso o di prosecuzione degli stessi nonostante l’ordine di sospensione (articolo 44, comma 1, lettera b, del Testo unico).
In riferimento alle responsabilità in capo al direttore dei lavori, rimando all'articolo art.29, comma 2, del dpr 380/2001. 

domenica 8 luglio 2018

L'incarico di Direzione dei Lavori.

Gli elementi rilevanti, ai fini della preparazione del contratto di incarico per lo svolgimento delle mansioni di direttore dei lavori, sono indicati nei punti seguenti:
1) sottoscrivere il contratto, previa procedura di affidamento o preventivo, prima dell’inizio delle attività;
2) indicazione delle parti che intervengono in atto;
3) oggetto del contratto (descrizione delle opere da eseguire – sorveglianza lavori, contabilità, liquidazione, coordinamento ufficio direzione lavori, varianti, prove su materiali, assistenza al collaudo, trattazione delle riserve, assistenza al collaudo) indicare una sintesi delle attività incluse e di quelle escluse;

Locazioni brevi: aggiornamento.

L'Agenzia delle Entrate, con il Provvedimento del 20 giugno 2018, ha stabilito la proroga per l'invio della comunicazione dei dati relativi alle locazioni brevi per il 2017, da parte dei soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare, nonché quelli che gestiscono portali telematici mettendo in contatto persone in ricerca di un immobile con persone che dispongono di unità immobiliari da locare, al 20 agosto 2018. La scadenza originaria sarebbe caduta l'11 agosto (a 60 giorni dalla pubblicazione delle specifiche tecniche, avvenuta il 12 giugno) ma, a causa della sospensione estiva degli adempimenti fiscali, è slittata al 20 agosto.

mercoledì 27 giugno 2018

Cos'è l'accertamento tecnico preventivo

L' Accertamento Tecnico Preventivo  è un procedimento  cautelare che serve a stabilire, in maniera inequivocabile, quali siano le cause tecniche e le condizioni che hanno determinato un vizio, e cioè un problema di funzionamento o il danneggiamento di una componente tecnica o dello stato in cui si trovano cose e luoghi. L’Accertamento Tecnico Preventivo è regolato dall’ articolo 696 del Codice di Procedura Civile, che dice testualmente che a questo provvedimento possono ricorrere chi "ha urgenza di far verificare, prima del giudizio legale, lo stato dei luoghi o la qualità o la condizione di cose, può chiedere, a norma degli articoli 696 e seguenti, che sia disposto un accertamento tecnico”. A questo tipo di provvedimento si potrà ricorrere quando si manifesta la necessità di eseguire interventi di ogni genere che permettano di ripristinare lo status quo ante l'urgenza o in ogni caso di rimuovere la situazione di pregiudizio, di pericolo o inutilizzabilità provocata dall'evento contestato.

sabato 24 marzo 2018

Bonus ristrutturazioni 2018. La guida dell'AdE.


La guida riassume le novità introdotte dall’ultima legge di Bilancio e l’elenco degli interventi ammissibili sulle singole unità abitative e su parti comuni.
Gli interventi di recupero del patrimonio edilizio beneficiano, tra le altre, di un’importante agevolazione fiscale: il bonus ristrutturazioni. Disciplinato dall’art. 16-bis del DPR 917/86 (Testo unico delle imposte sui redditi), l’agevolazione consiste nella possibilità di detrarre dall’Irpef (l’imposta sul reddito delle persone fisiche) una parte dei costi sostenuti per ristrutturare le abitazioni e le parti comuni degli edifici residenziali.
La legge di bilancio 2018 (legge n. 205 del 27 dicembre 2017) ha esteso la detrazione Irpef del 50%, del limite massimo di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare, fino al 31 dicembre 2018. Salvo nuova proroga, dal 1° gennaio 2019 la detrazione tornerà alla misura ordinaria del 36% e con il limite massimo di 48.000 euro.

martedì 20 marzo 2018

IMU Terreni Agricoli - Chiarimenti dal MEF



Con la risoluzione n.17DF del 28 febbario 2018, il Dipartimento delle Finanze del Mef ha fornito chiarimenti inerenti l'esenzione Imu per i terreni agricoli.
La risoluzione riguarda la corretta applicazione della normativa afferente la disciplina agevolativa relativa all'imposta municipale propria nei confronti di coltivatori diretti (CD) e di imprenditori agricoli professionisti (IAP) iscritti nella previdenza agericola e titolari di trattamento pensionistico agricolo. Secondo quanto chiarito dal Mef, c'è compatibilità tra lo status di pensionato con la qualifica di CD e di IAP e con la possibilità per gli stessi di continuare ad essere iscritti nella previdenza agricola. Va però verificare la sussistenza di tutti i requisiti di natura sia oggettiva che soggettiva, vale a dire:

  • Il possesso del fondo;
  • La persistenza dell'utilizzazione agro-silvio-pastorale, mediante l'esercizio di attività dirette alla coltivazione del fondo stesso;
  • la qualità soggettiva di coltivatore diretto (CD) o di imprenditore agricolo professionale (IAP) di cui all'art 1 del D.lgn ne 99 del 2004;
  • l'iscrizione nella previdenza agricola.

lunedì 8 gennaio 2018


Rampe per disabili. Quale pratica edilizia?
Con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 126 del 2016, meglio noto come decreto SCIA 2, sono state introdotte importanti novità che riguardano le opere per l’eliminazione delle barriere architettoniche e le relative pratiche edilizie, necessarie per espletarle.

L'art. 6 del testo unico sull'edilizia 380/01 comma b, tra le opere eseguibili senza alcun titolo, considera tutti gli interventi volti all'eliminazione di barriere architettoniche che non comportino la realizzazione di ascensori esterni, ovvero di manufatti che alterino la sagoma dell'edificio. Quindi in caso di installazione di montascale o piattaforma elevatrice non è necessario richiedere alcun titolo abilitativo.
Sarà però necessario analizzare le prescrizioni dei regolamenti edilizi comunali vigenti che interessano l’argomento.