La
superficie nelle visure catastali.
L’Agenzia
delle Entrate ha reso visibile, per circa 58 milioni di unità immobiliari
urbane a destinazione ordinaria, che risultano censite nel catasto urbano nelle
categorie dei gruppi "A", "B" e "C" e dotate di
planimetria, le visure catastali migliorate
dal dato sulla superficie, oltre agli elementi identificativi e di classamento
già presenti.
Il dato
relativo alla superficie catastale, che va ad abbinarsi a quelli già esistenti,
da quelli identificativi dell’immobile a
quelli di classamento, come la zona censuaria, la categoria catastale, la
consistenza, la rendita, finora visibile solo per l' ufficio del catasto (
Agenzia del Territorio ), entra nei documenti a disposizione dei proprietari e
dei professionisti del settore.
Questa
operazione si presenta come un'attività di bonifica degli errori presenti in
banca dati relativi all'immobile e di aggiornamento degli stessi, permettendo
un allineamento ed integrazione con quanto già dichiarato. Lo scopo ha un doppio aspetto, il primo di
considerare la consistenza di un immobile con la sua superficie catastale e non
più con il vano catastale, il secondo di applicare ed aggiornare le rendite
secondo la superficie, soprattutto per quegli immobili che sono stati
dichiarati con le vecchie procedure e mai aggiornati.
Per il
calcolo delle imposte (Tasi e Imu) è utilizzato il parametro della rendita
catastale, calcolata con la opportuna procedura prevista dall' Agenzia delle
Entrate mediante il software DocFa, in
base al numero vani dell’immobile, alla tariffa d’estimo ed alla zona censuaria
in cui sorge l’immobile. Queste modalità di calcolo hanno generato, negli anni,
molte disuguaglianze a causa delle quali, gli accatastamenti hanno dato risultati
diversi. Ad esempio vecchi immobili di pregio, ubicati nei centri della città e
accatastati in passato, risultano con rendita inferiore ad immobili in
periferia accatastati di recente.
Utilizzare
la superficie catastale può rappresentare un passo avanti per eliminare le
disparità, in attesa della nuova riforma del catasto.
Al
momento il metro quadrato catastale, non è parametro fiscale, la base
imponibile di Imu, Tasi e imposta di registro sui trasferimenti immobiliari,
non cambia nella metodologia di calcolo.
Esso
è tuttavia importante per avere una
misura degli immobili con standard uguali per tutti.
Rimangano
per ora esclusi dall’operazione di visibilità del dato superficie, gli immobili
che presentano superfici ritenute "incoerenti" e tutti quegli
immobili, circa il 5% delle unità immobiliari urbane, che non sono corredati
dalla planimetria catastale.
Per
questi immobili sarà comunque possibile presentare una dichiarazione di
aggiornamento catastale, come spiegato in precedenza.
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