venerdì 11 dicembre 2015
venerdì 27 novembre 2015
La superficie nelle visure catastali.
La
superficie nelle visure catastali.
L’Agenzia
delle Entrate ha reso visibile, per circa 58 milioni di unità immobiliari
urbane a destinazione ordinaria, che risultano censite nel catasto urbano nelle
categorie dei gruppi "A", "B" e "C" e dotate di
planimetria, le visure catastali migliorate
dal dato sulla superficie, oltre agli elementi identificativi e di classamento
già presenti.
Il dato
relativo alla superficie catastale, che va ad abbinarsi a quelli già esistenti,
da quelli identificativi dell’immobile a
quelli di classamento, come la zona censuaria, la categoria catastale, la
consistenza, la rendita, finora visibile solo per l' ufficio del catasto (
Agenzia del Territorio ), entra nei documenti a disposizione dei proprietari e
dei professionisti del settore.
Questa
operazione si presenta come un'attività di bonifica degli errori presenti in
banca dati relativi all'immobile e di aggiornamento degli stessi, permettendo
un allineamento ed integrazione con quanto già dichiarato. Lo scopo ha un doppio aspetto, il primo di
considerare la consistenza di un immobile con la sua superficie catastale e non
più con il vano catastale, il secondo di applicare ed aggiornare le rendite
secondo la superficie, soprattutto per quegli immobili che sono stati
dichiarati con le vecchie procedure e mai aggiornati.
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catasto,
visura catastale
venerdì 29 maggio 2015
Rata acconto IMU e TASI.
Regole non al passo con i tempi. Questa è la sintesi più appropriata
ai problemi che dovranno affrontare i possessori degli immobili in vista della prossima
scadenza del 16 giugno, relativa all’IMU e alla TASI.
L' esperienza dello scorso anno ha dimostrato che, la nuova
imposta sui tributi indivisibili, si è scoperta ingestibile e quest’anno la
situazione non è migliorata affatto. In attesa dell' approvazione della localtax, che dovrebbe avvenire in
occasione della prossima legge di stabilità, i contribuenti dovranno fare i
conti con le innumerevoli situazioni, aliquote, detrazioni e soprattutto dovranno calcolare il tributo
anche per i detentori. La soggettività passiva, infatti, sembra essere
uno dei principali problemi per il calcolo dell’acconto.
La legge istitutiva prevede che la TASI debba essere versata
anche dal soggetto che utilizza materialmente l’immobile se diverso dal
possessore inteso quale titolare del diritto reale. Ad esempio il tributo deve
essere versato, oltre che dal proprietario, anche dal locatario nella misura
compresa tra il 10 ed il 30 per cento. La quota a carico del detentore sarà
stabilità dal regolamento comunale.
Per il momento, però, le regole da seguire per il calcolo
dell’acconto sono semplificate. In vista della prossima scadenza del 16 giugno
i contribuenti potranno continuare a fare riferimento, provvisoriamente, alle
aliquote e alle detrazioni stabilite, in via definitiva, per l’anno 2014. Non
sarà quindi necessario fare riferimento alle eventuali nuove aliquote
stabilite. Tuttavia, qualora il Comune avesse deliberato fissando nuove
aliquote e/o detrazioni di imposta, il contribuente avrà la facoltà di
applicare direttamente, già in sede di calcolo dell’acconto, le nuove misure.
Sarà però necessario tenere in considerazione eventuali
variazioni, nel frattempo intervenute, durante il primo semestre del nuovo
anno. Ad esempio il contribuente potrebbe aver acquistato o ceduto un immobile,
potrebbe aver variato la residenza, l’area di cui è proprietario potrebbe
essere divenuta edificabile, etc.
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